Una mattinata di analisi, proposte e riflessioni per ispirare il futuro post Covid-19 sul fronte della sostenibilità. Nella giornata di venerdì 5 giugno, si è svolto l’evento digitale “Il Green Deal nell’epoca del Covid-19” promosso dall’Osservatorio GEO dell’Università Bocconi e che ha visto la partecipazione del Direttore di Stabilimento di Feralpi Siderurgica Maurizio Fusato il quale si è soffermato in particolar modo sulla strategia di Feralpi e sul proprio impegno circolare: “Spesso l’economia circolare è foriera di grandi vantaggi per molteplici soggetti. I progetti sono impegnativi e prevedono una grande collaborazione all’interno dell’azienda e con filiere esterne, ma permettono di generare benefici dal punto di vista ambientale e nei confronti della comunità”.

Lo scarto, oggetto di recupero, costituisce un vero e proprio valore per l’azienda: “In Feralpi ci siamo trovati spesso a testare scarti o sottoprodotti di recupero per sostituire combustibili fossili o prodotti non rinnovabili. La piacevole scoperta non è costituita solo dal fatto che fosse possibile trovare risorse alternative, ma che dagli scarti utilizzati provenissero anche performance tecniche migliori. Questo testimonia ulteriormente che adottare processi di circolarità permette all’azienda non solo di aumentare l’efficienza e abbassare i propri impatti, ma anche di generare un miglioramento della propria competitività“.

Nell’ambito dell’intervento odierno, l’ing. Maurizio Fusato ha inoltre esposto i principali progetti su cui si è concentrata l’attenzione di Feralpi negli ultimi anni. Tra essi c’è il Greenstone, ovvero il sottoprodotto nato dal recupero della scoria di fusione che vanta notevoli applicazioni fra cui l’utilizzo in sottofondi stradali in alternativa alla ghiaia. Al progetto partecipa il partner Di.Ma.

Nell’ambito del recupero energetico, c’è il progetto del teleriscaldamento (attraverso il recupero del calore dei processi di raffreddamento dell’acciaio), in collaborazione con Engie, inaugurato a Lonato del Garda nello scorso dicembre e già attivo in precedenza nella sede Feralpi di Riesa in Germania.

E poi c’è il progetto “Polimeri d’Acciaio“, un’iniziativa che, in collaborazione con i partner i.BLU ed Euromec, ha permesso di sperimentare l’utilizzo di polimeri al posto di carbone e antracite nel processo di fusione: “È l’ultimo progetto implementato in Feralpi. Dopo una serie di regolazioni, abbiamo ottenuto performance eccellenti. Non solo questa soluzione porta vantaggi economici, ma ci procura benefici sul processo abbassando i consumi e ottenendo lo stesso risultato in termini di qualità. L’aspetto virtuoso di questa iniziativa è che il polimero adottato non avrebbe più sbocchi di utilizzo e che sarebbe solo destinato a smaltimento”.