Donne e STEM: cosa non funziona?
F Futuro, giovani e talento
Edited by Marcella Semenza
Hanno collaborato Marco Taesi, Hervé Sacchi

 

 

Le donne e i percorsi STEM non vanno d’accordo. Affermazione negativa, tempo presente.

Cosa vuol dire?

Che, ad oggi, ci sono troppe poche donne nel mondo scientifico e tecnologico.

E quindi…

Ci sono troppe poche donne nel mondo scientifico e tecnologico che possono dare il proprio contributo al cambiamento e che grazie alle loro competenze potrebbero favorire la parità di genere. Eh sì perché le professioni STEM sono tra le più remunerate e sappiamo bene che la parità comincia, purtroppo, dal portafoglio e dall'indipendenza economica.

Ne fai una questione di genere?

No. È una questione di opportunità… mancate.

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C’è una fetta di mondo che si indigna per le ingiustizie nei confronti delle donne.

E fa bene. Esiste.

Ma non è questo il contesto in cui parlarne. Perché talvolta si deve guardare il problema non solo dalla punta, ma anche dalla base. O comunque cambiare la prospettiva.

Alcuni dati.

Sappiamo ad esempio che, nell’ambito delle professioni tecnico-scientifiche, solo il 18% delle ragazze sceglie percorsi di studio in ambito STEM. Se si guarda ai soli ruoli apicali in azienda (dirigente e quadro), solo 1 manager STEM su 5 è di genere femminile (fonte Global Gender Gap Report).

Un altro dato arriva dal conseguimento della laurea. Nel 2020, secondo l’Istat, il 24,9% dei laureati (tra i 25 e i 34 anni) ha conseguito un titolo di studi nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche. Tuttavia, tra le donne, solo il 17% delle laureate proviene da un percorso STEM (contro il 36,8% degli uomini).  

Ecco perché la possibilità di vedere una donna in posizioni rilevanti è fortemente limitata anche dalle stesse scelte personali, prima e durante il percorso accademico.

Da qui nasce un’esigenza, un obiettivo. Fare il primo passo per andare incontro al pubblico di riferimento… nemmeno fosse un’operazione di marketing.

Quello che stiamo facendo è effettivamente promozione delle materie STEM

ci dice Alessandro Beda Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas, che in questi giorni sta conducendo con imprese e istituti scolastici il programma Deploy your Talents, portando avanti sul territorio nazionale il progetto nato da CSR Europe.  

 

Il nostro obiettivo – continua Alessandro Beda è rilanciare queste discipline e superare gli stereotipi culturali che ancora troppo spesso allontanano le ragazze dai percorsi di studio nelle materie tecnico-scientifiche”.

 

Un orientamento in chiave innovativa:

Studentesse e studenti possono scoprire da vicino le professioni del futuro, i nuovi orizzonti sull’applicazione delle scienze nella vita quotidiana e l’importanza delle competenze digitali nella ricerca di lavoro”.

Un ulteriore raccordo tra scuola e impresa, per un connubio virtuoso:

Fare esperienza di impresa già nel percorso scolastico favorisce un orientamento efficace verso percorsi di studi e di carriera più soddisfacenti”.

Il risultato sarà quello di portare sempre più donne ad avvicinarsi ai percorsi STEM. Un recruiting a valle, per cambiare le cose. E togliere quel “non” dalla frase iniziale.

Feralpi nel progetto Deploy Your Talents

L'11 febbraio è la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Un appuntamento che Feralpi Group, Canossa Campus e Fondazione Sodalitas hanno voluto far conciliare con il secondo dei due incontri previsti dal programma Deploy Your Talents. Prima in azienda, poi in aula, le studentesse dell'Istituto bresciano hanno ascoltato le testimonianze delle professioniste e dei professionisti di Feralpi. 

Scopri di più su quello che ha fatto Feralpi nell'ambito del progetto Deploy Your Talents

Marcella Semenza